I simbolisti parlano del camaleonte dalla prospettiva delle sue funzioni fisiche e della capacità di questo animale di cambiare colore. Per questo gli associano un significato emblematico relazionato con aspetti come la versatilità, l'incostanza e la falsità. Per alcune tribù africane il camaleonte è un animale sacro, in quanto fa parte degli attributi di cui è costituita la suprema divinità.
Poiché dimora spesso nelle fronde degli alberi e per questo si trova molto vicino al sole, lo si considera un animale solare.
Fa parte di diverse cosmogonie e, nella tribù dei Dogon, viene associato all'arcobaleno, che considerano come un cammino che porta dalla terra al cielo.
Altre tribù africane considerano il simbolismo del camaleonte in diversi modi, relazionandolo a volte con la fertilità e altre volte con la stessa creazione del mondo; in ogni caso, il suo significato emblematico ultimo è connaturato ad una connotazione magica. È per questo che, quando i pigmei incontrano un camaleonte, lo trattano con molto tatto e gentilezza: poiché temono che il fulmine e il tuono possano far loro del male, non vogliono provocare l'ira di questo animale.
I pigmei relazionano il camaleonte anche alla creazione del mondo: lo associano a questo importante evento attraverso un mito in forma lirica nel quale parlano di un camaleonte che creò una breccia in un albero che attraverso la fenditura creata emanò una quantità di acqua talmente grande da irrigare tutta la terra. Si trattava delle prime acque che la terra conobbe e in seno ad esse nacque la prima coppia della specie umana la quale ha dato luogo, attraverso al sua discendenza, all'etnia dei pigmei.
Alcune scuole simboliste relazionano il camaleonte allo scarabeo egizio, poiché entrambi rappresentano, nella loro significazione emblematica, una identica funzione solare.
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